ARSKEY | PARIS PHOTO | Alejandro Cartagena
27/11/2014Come ogni anno, dagli ultimi cinque, sia Fiac che Paris Photo, nei mesi di ottobre e novembre a Parigi, offrono un’ottima qualità di gallerie e di artisti, surclassando di gran lunga altre rinomate fiere. Se a ciò si aggiungono un’organizzazione impeccabile, moltissimi eventi corollari di musei, fondazioni o gallerie, vale davvero la pena di muoversi. Persino oltre oceano dove ad aprile la fiera si è estesa con Paris Photo Los Angeles. Vediamo ora il cosa e il dove.
Da Camera Work di Berlino, assieme ad altri, interessante il lavoro di Yoram Roth, artista tedesco, di origine ebraica. Una foto, montata su un pannello di alluminio, a sua volta sovrastata da uno strato di plexiglass, mostra in modo sfuocato, il corpo di schiena di una giovane donna: nudo, sinuoso, barocco, dalla pelle eburnea, appena coperto da una tenda, il cui drappeggio era rosso rubino.
In tutto simile ai quadri di Artemisia Gentileschi, Caravaggio, o antichi maestri secenteschi napoletani, Roth sa ricreare dei giochi di luce interessanti, ingannando l’occhio che scambia la fotografia per pittura.
Alla superficie del lavoro, viene infatti scavato un quadrato che riprende la mano della donna, da cui, una volta sottratto il plexiglass, emerge in tutta la sua nitidezza, come se fosse pittura ad olio. L’opera, dai grandi effetti stilistici e teatrali, interamente costruita nello studio dell’artista, è stata infatti venduta subito ad una grande collezione, per 6000 euro.
Bryce Wolkowitz, ottima galleria di Chelsea NY, presenta uno stand con due ottimi artisti. Jim Cambell che inserisce in immagini light-box delle ombre sottostanti in movimento come se, alla fotografia che pecca di fermezza e, a volte, di freddezza, si aggiungesse il calore di presenze in transito.
Sul lato destro dello stand, un bellissimo video con miriadi di immagini in loop, del greco Yorgo Alexopoulos. Egli sovrappone a fotografie paesaggistiche, forme geometriche in movimento, determinando un piacevole gioco di colori primari che ipnotizza lo spettatore, in una specie di Lullaby visiva incantevole. Venduto a 50.000 euro. Un altro lavoro, più piccolo ma molto efficace, ripropone all’infinito un’onda del mare che si frange davanti allo spettatore, come un rigurgito di creatività.
Per gli amanti di Nan Goldin, un lavoro Vintage del 1972, unico a colori, eseguito per un errore, in visione da Giacomo Costa di Torino. Le varie foto in bianco e nero, rappresentano tra gli altri, i transessuali che, da ventenne, Nan aveva fotografato come barista, in uno dei primissimi locali di Transgender. Oltre a documento sociale, il lavoro è di grande freschezza e modernità.
Anche Gagosian presenta un lavoro di Nan Goldin, recentissimo, del 2014. L’opera divisa in tre, narra il mito di Narciso, con un’inserzione di fotografia di un quadro. Inoltre, nello stesso stand, la grande e talentuosa Taryn Symon, aveva ben sei lavori fotografici, sui 20.000 l’uno.
Altra galleria di New York, Laurence Miller propone un freschissimo lavoro con foto a colori, sold out a Chicago di Liz Nielsen. L’artista sovresponendo immagini ottiene macchie di colore che appaiono dipinte; in realtà sono virature fotografiche, molto interessanti.
Alla galleria di Dubai e Qatar East Wing, un bravo curatore tedesco, Lars Willumeit, ha presentato la mostra: “For future reference” in cui, due ottimi artisti tra altri, hanno presentato dei lavori socio politici e che reinventano la natura, la scienza, la tecnologia e la storia. Tra questi, i due mig francesi di Jules Spinatsch con ripresa aerea dall’alto, e Yann Mingard che presentava
Infine Miguel Rothschild alla galleria Bendana-Pinel, presenta due lavori fotografici perforati sia da bichi che da spilli: Aniversario, La habana a 27.000 euro, e Insomnia a 18.000.
A Photofever, la kermesse di fotografia giovane al Carrousel du Louvre, esponevano tra le altre, Glenda Cinquegrana galleria Milanese, la napoletana D.A.F.NA con l’artista Ana Gloria Salvia e Raffaella de Chirico di Torino tra le gallerie italiane con artisti interessanti. Tra di essi il dominicano-messicano Alejandro Cartagena, che usando paesaggi e ritratti ambientali, si focalizza spesso su temi sociali e urbani.
A Parigi, egli ha presentato un sublime lavoro fotografico-installativo sui car pooler, gli operai che condividono spazio e spese sui camion, mentre vanno a lavorare passando la frontiera Usa-Messico. Riprendendoli l’inverno scorso, al mattino presto, appostato come una spia sul ponte dell’autostrada che unisce Nuevo Laredo a Monterrey, l’artista ha ottenuto un sublime lavoro sia di marker sociale che di vero e proprio accadimento artistico.
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