ARTRIBUNE | Ricognizioni sulla fotografia. A Basilea | ALEJANDRO CARTAGENA

29/06/2016

Reduce dalla Art Basel, la città svizzera gioca un ruolo di primo piano nell’ambito della fotografia internazionale. Lo dimostrano le collezioni custodite dal Neue Kunstmuseum e le illustri presenze fra gli stand del colosso fieristico. Senza dimenticare la piccola ma interessante Photo Basel.

di Angela Madesani.

FOTOGRAFIA AL MUSEO
Il Neue Kunstmuseum Basel, l’edificio progettato da Christ & Gantenbein, appena inaugurato, in cui è ospitata Sculpture on the Move 1946-2016, offre una vera sorpresa dal punto di vista delle collezioni di fotografia. Nella zona inferiore del museo, trovano spazio le ventisei immagini di Ed Ruscha, dedicate alle stazioni di servizio, Twenty Six Gasoline Station, appunto. Un lavoro dell’inizio degli Anni Sessanta, imprescindibile sia da un punto di vista della storia dell’arte che di quello dell’editoria d’artista moderna, la quale trova in esso un punto di riferimento obbligato. E quindi numerosi lavori dei Becher, alcuni modern print, altri vintage. Opere, quelle di Ruscha e dei Becher, che creano un interessante dialogo fra loro.

SCATTI ILLUSTRI AD ART BASEL
Ad Art Basel quest’anno è stata presentata meno fotografia, ma di grande qualità. I soliti classici dell’Ottocento, da Cartier Bresson a Kertész a Brassaï, con qualche momento straordinario, un ritratto di Georgia O’Keeffe, scattato dal suo compagno, Alfred Stieglitz, una solarizzazione di Man Ray, finalmente vintage e la differenza si vede. Di grande qualità anche un raro still life degli Anni Trenta dell’americano Charles Sheeler, del quale siamo più abituati a vedere immagini industriali o di edifici. I prezzi ovviamente sono da capogiro.

L’ESSENZIALE PHOTOBASEL
Interessante la piccola – in tutto una trentina di stand – ma ben frequentata fiera di fotografia Photo Basel, alla seconda edizione. Si è avvertita una regia di fondo e le scelte sono state più che motivate. La presenza era soprattutto francese, tedesca, belga. Unica presenza italiana quella della gallerista torinese Raffaella De Chirico con il lavoro del quarantenne domenicano Alejandro Cartagena sui nuovi poveri del mondo. Tra le curiosità, una deliziosa mostra di Henry Lartigue, ma anche alcuni materiali di Pierre Molinier, di Boris Mikhailov e dell’artista africano recentemente scomparso, Malick Sidibé, del belga Bruno V. Roels, e la personale di Gérard Malanga.
Interessanti anche gli stand editoriali, in particolare quello dell’editore francese Xavier Barral con le sue edizioni su Jeff Wall, Sophie Calle, Hiroshi Sugimonto e parecchi altri.

www.artribune.com/2016/06/fotografia-basilea-neue-kunstmuseum/

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