Galleria d'Arte
Raffaella De Chirico

via Monte di Pietà 1A
20121 Milano

Ph +39 392 89 72 581





CHOICES

Dal 24/06/2021 Al 28/07/2021

Mohsen Baghernejad, Irma Blank, Carlo DʼOria, Gisella Chaudry, Claudia Hans, Andi Kacziba, Paolo Leonardo, Eugenia Martínez, Nico Mingozzi, Elena Modorati, Federica Patera, Fabio Perino, Sergio Ragalzi, Carol Rama, Eva Sørensen.

Il 24 giugno Raffaella De Chirico inaugura la sua nuova sede in via Farini, 2 a Milano (che affianca quella torinese) con la collettiva Choices, nella quale confluiscono recenti proposte appartenenti al programma del 2020 e 2021 ma anche artisti con cui la galleria ha creato la sua narrazione durante i dieci anni di attività.
Choices, in italiano Scelte, è una esposizione collettiva di 15 artisti di diverse generazioni, che presentano un lavoro significativo del proprio percorso artistico.
Nel nuovo spazio di piccole dimensioni ma di intrigante struttura situato nellʼinterno cortile, una Plant Form realizzata con cemento, rete metallica e intonaco di Mohsen Baghernejad (Teheran, 1988) accoglie i visitatori nella parte esterna della galleria, mentre allʼinterno i lavori di altri due giovanissimi artisti che recentemente hanno iniziato una collaborazione con la galleria: la scultura Punto di Contatto di Gisella Chaudry (Partinico, 1989), polistirolo strinato termoformato con mestoli da cucina e lʼinstallazione Goldbread di Fabio Perino (Torino, 1990), una barra di rame ricoperta dʼoro accanto ad un grissino: comunione ed individualismo dialogano tra loro, il grissino è fragile ed allo stesso tempo è espressione figurata del popolo. Forte perché nutre, a volte indifeso perché può venire schiacciato.
Nico Mingozzi (Portomaggiore, 1976) lavora da tempo sulla fotografia vintage dei primi del ʻ900 con interventi pittorici e tecnica mista stravolgendo totalmente lʼidea di famiglia e di coppia; lʼintervento grafico della messicana Eugenia Martínez (Monterrey, Messico, 1976) viene esplicitato attraverso lʼuso della scrittura sul plexiglass che ne racchiude lʼimmagine, attraverso cui focalizza e al tempo stesso nasconde la riproduzione fotografica, su stampe vintage degli anni ʼ30. Di Claudia Hans (Città del Messico, Messico, 1976) in mostra una selezione di lavori appartenenti al progetto Silent Songs in cui lʼartista interviene sulle immagini e sui testi della versione originale del libro Songs for my Grandmother, nel quale momenti della vita di sua nonna e la sua emigrazione in Messico sono narrate simultaneamente rispetto a quanto accaduto durante lʼOlocausto. La ricerca del corpus di lavori White di Paolo Leonardo (Torino, 1973) parte anchʼessa dalla scelta di una fotografia, vintage o da web, successivamente sgranata e trasformata e resa quasi totalmente astratta attraverso il gesto pittorico. Con un focus sulla figura, il lavoro di Carlo DʼOria (Torino, 1970) un lavoro in ferro recentemente presentato tra i lavori della sua personale alla galleria Umberto Benappi di Torino, piccole figure incastrate in una lastra.
Il segno che diventa asemantico è presente nel lavoro Trascrizioni di Irma Blank (Celle, Germania, 1934) del 1974, e nella Stanza di Elena Modorati (Milano, 1969) realizzata con cera, carta ed inchiostro; segno geologico, primordiale e senza tempo quello di Eva Sørensen (Hernig, Danimarca 1940 - Verbania, 2020) in Untitled, lavoro del 1982 del gruppo di chine su carta presentato alla Biennale di Venezia dello stesso anno in cui Eva rappresentò la Danimarca nel padiglione scandinavo. Insomnia di Sergio Ragalzi (Torino, 1951) è un lavoro del 1993 in cui lʼartista utilizza un vero cuscino su cui interviene con tecniche miste e che diventa simbolo di malessere esistenziale legato al male di vivere che può causare problemi legati al sonno. Attinente alla ricerca su gomme e materiali industriali, la tecnica mista su cartone di Carol Rama (Torino 1918 - 2015) del 1977. Declinano in maniera peculiare ed interessante tecniche tradizionali legate alla fiber art Andi Kacziba (Ungheria, 1974) che con Misurazioni quotidiane crea degli arazzi su fazzoletti vintage e Federica Patera (Ponte San Pietro, BG, 1982), con il lavoro Fuoco su fuoco (lingue miste), stampa a caldo su cotone e filo, del 2021, dedicata alla Torre di Babele, che si aggiunge al corpus di lavori della mostra Levenim, ospitata alla galleria De Chirico nel 2020.

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