EARTH AIR SPACE
Dal 11/10/2021 Al 01/11/2021

Mohsen Baghernejad, Gisella Chaudry, Fabio Perino.
È una collettiva di tentativo di comunicazione tra cielo e terra quella proposta dalla galleria Raffaella De Chirico, la seconda della nuova sede milanese. Terra, Aria e Spazio. Elementi e concetti, materiali e incorporei.
Il lavoro di Mohsen Baghernejad (Teheran, 1988), Today, è una incisione manuale su una lastra di ardesia, Silence Outside, Outside Silence e nasce da una lettera scritta da Linda Nochlin nel 1974, “ Letter to a young woman as artist”. Nella missiva, rivolgendosi appunto ad una giovane artista, la Nochlin scrive: “Essere forte significa (...) che guardi saldamente verso lʼesterno, anche quello che più vorresti è collassare allʼinterno”. Baghernejad da parecchi anni tratta il materiale di supporto, seppur difficoltoso, come un foglio su cui scrivere criptiche frasi dalle diverse, affascinanti chiavi di lettura. In questo caso lʼardesia, roccia metamorfica di origine sedimentaria, la cava, la terra già depositaria di memoria geologica.
Punto di Contatto di Gisella Chaudry (Partinico, 1989), è un lavoro tondo di grandi dimensioni, circa 200 cm di diametro, formato da lastre di polistirolo strinato nero, termoformato con mestoli da cucina di differenti dimensioni. Il risultato del lavoro è unʼaffascinante comunicazione tra il mondo terrestre e quello lunare: piccoli crateri fanno parte di un tutto, di un pianeta che è superficie ma è anche aria e spazio.
Proprio la luminosità e cangianti riflessi caratterizzano lʼopera Untitled, di Fabio Perino (Torino, 1990) che è sintesi di terra e cielo, dellʼumano e del divino, è lo spazio che comprende il Tutto, (uno spazio che nelle due precedenti opere era in potenza attraverso uno sfondamento dei materiali, in Today unʼincisione di una lasta di marmo e in Punto di contatto una fusione del polistirolo che compone una grossa superfice lunare craterica). I materiali di rappresentano la ricerca dellʼessere verso il trascendente: lʼuso dellʼoro simboleggia, anche storicamente, questo tentativo di
ascesa, verso lʼalto, verso il cielo, impersonato nellʼopera dallʼaerogel, costituito al 99 percento da aria; infine a concretizzare lo scontro con la realtà oggettiva, cioè la finitezza umana, il cubetto di ghiaccio che si scioglie, ricordando che il tempo a disposizione dellʼuomo è limitato.