LINEA MENTIS

Dal 11/02/2011 Al 30/04/2011

Venerdì 11 febbraio 2011, dalle ore 18 alle ore 21, a Torino verrà inaugurato un nuovo spazio espositivo per l’arte contemporanea, la Raffaella De Chirico Galleria d’Arte, via Vanchiglia, 11/A.

La scelta della mostra di apertura verte su una collettiva, il cui titolo Linea Mentis è un’idea, una linea concettuale che lega ed esprime il percorso di tre artisti: Irma Blank, Eva Sørensen, Gaspare.
Pur mantenendo una specifica autonomia di ricerca, i tre artisti vedono la “linea” come scrittura, gesto e segno, strumento creativo originario e finale, metafora dell’essere e del nulla, del pensiero e dell’azione. La linea indaga il tempo, lo spazio e la memoria personale.

Irma Blank (1934) analizza da sempre l’ontologia della scrittura. I suoi lavori sono stati esposti nei principali musei del mondo e manifestazioni internazionali come la Biennale di Venezia del 1978 e Documenta di Kassel nel 1977.
L’artista tedesca, nel ciclo Avant-Testo, crea ritmi vorticosi con fasci di linee blu-azzurre; il segno scritturale
è riportato alla sua origine primordiale, alogica, assoluta; è l’essenza dell’inesprimibile. Il movimento rotatorio è ottenuto con entrambe le mani, un movimento cinetico che produce segni autoreferenziali.
Autoavvolgendosi il segno rimanda a sé stesso e diviene l’unica epifania della perfetta simbiosi tra mente e corpo. Per Linea Mentis, verranno esposte sia opere di grande formato che di più piccole dimensioni. Alcune opere della Blank, recentemente entrate a far parte della collezione permanente del Centre Pompidou di Parigi, sono state presentate nel percorso tematico e cronologico elles@centrepompidou, con la mostra Artistes femmes dans les collections du Centre Pompidou e con Les collections contemporaines “au feminin”, de 1960 à nos jours, alla cui realizzazione ha collaborato come assistente Giulia Lamoni, la quale è autrice del testo critico in catalogo per Linea Mentis.

Eva Sørensen (1940) ha inciso per decenni frammenti di marmo e granito; parallelamente i suoi disegni con inchiostro di china su carta sono divenuti appunti stenografici della sua coscienza. Una grande mostra di sculture e disegni fu allestita nel Padiglione Danese alla Biennale di Venezia del 1982.
Le linee nere sembrano realizzate con una mano quasi meccanica. La lucidità dell’idea, del disegno mentale, si manifesta con un gesto estremamente preciso e rigoroso. Anche se visivamente le composizioni possono rimandare alle venature minerali o a stratigrafie geologiche è lo “schema concettuale” che si manifesta, fulmineo, nelle sue onde scure. In mostra, disegni recenti (2008) di medie dimensioni nonché alcuni lavori storici del 1972.

Gaspare (1983) artista e critico d’arte, nella serie Grafica ha tentato di superare e di annullare la sua cultura; scrive e poi “sovrascrive” uno stesso testo per quattro volte ruotando il foglio; il testo che in origine aveva un significato logico-razionale si trasforma in un groviglio d’inchiostro nero. Un caos che contiene ordine.
Analogamente, l’idea di stratificazione e di composizione lineare è adoperato nella serie Opera; amalgamando elementi eterogenei, e la cenere delle sue stesse opere, realizzate fino al 2008 e poi bruciate, crea quadrati neri, metafora di una sintesi universale e materiale. Principio di autoannullamento. Un nichilismo attivo e ciclico.

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