Galleria d'Arte
Raffaella De Chirico

via Monte di Pietà 1A
20121 Milano

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Paolo Leonardo | Resurfacing Erasures

Dal 07/06/2024 Al 31/07/2024

È un altro torinese l’artista scelto per la seconda mostra in Via Monte di Pietà, 1A a Milano: Paolo Leonardo (1973) da circa tre decenni interviene con la pittura sulla stampa da fotografie scansionate o su manifesti pubblicitari. L’elaborazione dell’immagine ha fin dagli esordi avuto una dimensione pubblica e politica e in particolare i manifesti pubblicitari sono stati il supporto attraverso cui decodificare e restituire la figura stravolgendone la natura pop mediante una poetica violenta di contestazione e distorsione.

Con lucida consapevolezza, negli ultimi anni Leonardo ha scelto per vita e lavoro una dimensione analogica: estremamente schivo e totalmente assente dai social network, ha dedicato la sua ricerca ad una selettiva scelta di materiali che è anch’essa divenuta più intima e profonda che mai; si può dunque definire approccio analogico nel senso di lenta rivelazione.

Nella nuova serie di lavori Rossi, chine su stampa da scansione di fotografie, l’Artista sceglie ancora l’anonimato di luoghi e persone; nonostante l’intenzione dell’artista sia quella di cancellare ulteriormente identità e contesto, dalla carta riemerge il ricordo raschiato. L’immagine viene distorta e cancellata e cromaticamente appiattita dal rosso: attraverso il livellamento il ricordo individuale si sgretola e la memoria diventa collettiva; mediante un meccanismo proiettivo, la vicinanza all’immagine diventa familiare e consolatoria.
Il passato è dunque confortante: il presente non è compreso e veramente accolto e in fin dei conti, è percepito come inaccettabile. L’Artista rifugge l’invadenza della forma contemporanea, troppo veloce e violenta, totalitaria e frammentata allo stesso tempo.
Nel 2005 ispirandosi allo stesso corpus di lavori Rossi , con il regista Daniele Gaglianone e con le elaborazioni sonore di Massimo Miride, è stato realizzato un cortometraggio di 30 minuti in cui gli Artisti hanno ripreso una metropoli dipingendola poi di rosso. Il risultato è un viaggio visionario, onirico e un allontanamento dalla realtà oggettiva.

Impossibile non citare Jean Luc Godard e la Nouvelle Vague le cui atmosfere spesso ritroviamo nella ricerca di Paolo Leonardo: questa recente produzione di piccolo formato il cui allestimento in serie ricorda il montaggio di una pellicola cinematografica, aderisce bene all’idea di Godard secondo cui: “il montaggio è un “pensare con le mani” che garantisce al cinema il ruolo di rifugio dal tempo, grembo del senso storico, in contrapposizione al totalitarismo del presente che inghiotte qualunque distinzione temporale”. (Da pensare con le mani, crepuscoli dottorali n. 3 di Clio Nicastro).

Nel 2024 Leonardo si è cimentato con il Blu: in mostra tele e lavori su carta di grandi e medie dimensioni. Le figure femminili del ciclo Oro, anch’esse di recentissima produzione, sono immagini di corpi di donne recuperate dall’Associazione per la Fotografia Storica e gli originali risalgono al 1870 e 1880 circa. Rassicuranti e materne, l’erotismo è esplicito ma scevro da aggressività; sono lontane dalle figure di modelle così altere e lontane, su cui Leonardo ha lavorato in passato. Non vi è traccia di discorso sul genere, su temi queer o LGTBQ, in totale controtendenza con la contemporaneità. Sono figure analogiche. Le donne Oro sono cristallizzate e confortanti; dal latino aurum,, il colore rimanda certamente alla preziosità intrinseca ma l’oro è anche il metallo con cui si fabbricano le monete: la mercificazione del corpo e dell’immagine femminile è un topos della ricerca di Leonardo.

La memoria come allucinazione poetica e menzognera ci da compattezza, ci tiene insieme
per non andare in pezzi, per tentare di rimanere integri. Quelli sulle tele e le carte di Paolo sono inganni che si intersecano: la memoria, illusoria e fallace, la pittura, il “pensare con le mani” per dirla alla Godard e la cinematografia, la magnifica illusione.


Paolo Leonardo (Torino, 1973) vive e lavora a Torino.

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